Conflitto di interessi e false attestazioni, l’Anac «chiude» anche la Soa Hi Quality

Dopo il caso Axsoa, la scure dell’Anticorruzione si abbatte su un’altra società di attestazione delle imprese edili. A finire nel mirino dell’Autorità guidata da Raffaele Cantone questa volta è la Soa Hi Quality, società con sede legale a Roma, direzione generale a Gioia Tauro (Reggio Calabria) e basi a Catanzaro e Brescia. Come con Axsoa, il procedimento dell’Autorità si è concluso con la revoca dell’autorizzazione a rilasciare i certificati alle imprese edili. Il che significa che Soa Hi Quality non potrà più operare nel mercato dei certificati di accesso alle gare per i lavori pubblici. Insieme alla revoca la Soa (cui resta ora la strada del ricorso al Tar) ha anche ricevuto una “multa” da 30mila euro.

Con un’attività di indagine svolta in proprio e basata in aggiunta sugli elementi forniti dalla Guardia di Finanza (anche in merito a un’inchiesta penale parallela) l’Autorità ha contestato ai vertici della Soa un sistema rodato di false attestazioni legato al “business” della compravendita dei requisiti per permettere l’accesso al mercato dei lavori pubblici anche a ditte che non ne avrebbero avuto titolo, attraverso il meccanismo delle false cessioni di ramo d’azienda, che sono state al centro anche della maxi-inchiesta Axsoa. Nel procedimento portato avanti dall’Autorità sono stati anche mossi pesanti rilievi sull’attività svolta da una rete di promotori , in violazione delle regole del codice appalti a presidio dell’indipendenza e della trasparenza delle società di attestazione. Un peso non marginale nelle valutazioni dell’Anac ha avuto poi il tema del conflitto di interessi rilevato in capo a una serie di consiglieri di amministrazione (e soci della Soa) risultati anche titolari di quote di capitale di imprese attive nel settore delle costruzioni.

Alla luce di queste risultanze il Consiglio dell’Autorità ha deliberato (con il provvedimento n. 493/2017, depositato giovedì 18 maggio) di togliere alla Soa la possibilità di continuare a lavorare nel campo delle certificazioni per i lavori pubblici, revocando l’autorizzazione rilasciata nel 2001 dalla vecchia Avcp.

In base agli ultimi dati disponibili, alla Soa Hi Quality fanno ancora riferimento i certificati di oltre 800 imprese edili. Un numero sufficiente a farne una delle prime dieci realtà di questo particolare mercato.

La decadenza decisa dall’Anac lascia intatta la validità di questi certificati fino alla loro naturale scadenza, ma impone alle imprese di scegliere entro 30 giorni un’altra Soa cui fare riferimento per le future attestazioni.

Con quest’ultima revoca scendono a 22 le società di attestazione dei costruttori ancora attive sul mercato. A inizio maggio è arrivata la revoca dell’autorizzazione ad Axsoa che operava già in regime di custodia giudiziaria. Qualche settimana prima e un provvedimento di decadenza dall’autorizzazione aveva colpito anche la Soa milanese Pegaso, accreditata di circa 400 contratti.