Nuovi stadi/1. Da Roma a Cagliari è corsa per realizzare impianti di ultima generazione

Non solo il “nuovo” Colosseo nella Capitale. Dopo le iniziative di avanguardia di Juventus, Sassuolo e Udinese, il rinnovamento delle infrastrutture calcistiche, pur scontando anni di ritardi e iter tuttora ipertrofici, comincia a concretizzarsi in (quasi) tutta la Penisola. Il 10 marzo scorso a Firenze è stato presentato a Palazzo Vecchio il progetto definitivo per il nuovo impianto. E novità incoraggianti nelle ultime settimane sono arrivate anche da Cagliari e Bologna, in attesa di verificare le scelte delle milanesi e di Suning sul fronte Inter (a Napoli sono in atto migliorie da 25 milioni a cura del Comune).

Roma

Sulla sponda giallorossa, dopo le contorsioni politico-urbanistiche del mese scorso, si lavora in vista della prossima scadenza del 5 aprile. Data entro cui andrà ripresentata la proposta alla Regione per avviare una nuova Conferenza dei servizi dopo la bocciatura del progetto originario e il dimezzamento delle cubature (da circa un milione a 500mila con l’addio alle tre torri di Libeskind). Sia il Campidoglio guidato dal sindaco Virginia Raggi che i proponenti, il costruttore Luca Parnasi e James Pallotta, hanno chiesto una proroga di 30 giorni per poter depositare la variante concordata. Ma la richiesta non è stata accolta. L’iter regionale dovrà ricominciare, anche se stavolta si potrà far leva sull’accordo già raggiunto tra il club e la Giunta 5 Stelle per una ricoversione ecosostenibile del progetto. Ieri Pallotta ha auspicato che la prima pietra venga posata tra la fine dell’anno e l’inizio del 2018. In Campidoglio si lavora intanto alla delibera di pubblica utilità che dovrà modificare quella approvata nel dicembre 2014. L’investimento privato scenderà da 1,7 miliardi a quasi un miliardo con la capienza portata da 60mila a 52-55mila posti. Il valore delle opere pubbliche connesse, a carico dei proponenti, sarà di 330 milioni anziché di 440, con un taglio alle misure “compensative” per i privati (resta fuori il ponte carrabile sul Tevere con lo svincolo per la Roma-Fiumicino, che valeva 94 milioni). Sulla sponda biancoceleste, il presidente della Lazio Claudio Lotito intende incontrare il sindaco Raggi per esporle il piano di un stadio delle Aquile con annessa cittadella dello sport per la Polisportiva da realizzare sulla via Tiberina su terreni di sua pertinenza.

Il nuovo Sant’Elia

Il Cagliari a febbraio 2017 ha avuto il via libera dalla Regione per la variante urbanistica (dopo l’ok del Comune ottenuto lo scorso novembre) ed entro un mese potrebbero iniziare i lavori per l’impianto provvisorio che sorgerà nell’area del parcheggio davanti al settore distinti dell’attuale Sant’Elia. Il prossimo passo sarà l’indizione di una gara pubblica internazionale. L’obiettivo è avere lo stadio nuovo pronto per la stagione 2019/20, quella del centenario della società. Per il Cagliari si tratta di un investimento di 55 milioni realizzato nell’ambito di B-Futura per una struttura da 21mila spettatori. Giovedì scorso è stato siglato un memorandum in cui la Regione si impegna a mettere a disposizione un finanziamento a condizioni agevolate attraverso Sfirs, l’intermediario finanziario regionale, con i fondi europei.

Il nuovo Dall’Ara

Lavori di ammodernamento dello stadio anche a Bologna, dove il Comune ha dato il primo parere favorevole agli interventi sul Dall’Ara (che ha da poco compiuto 90 anni) e sull’area ovest dei Prati di Caprara. Il progetto voluto dal presidente del club Joe Saputo è curato all’architetto Gino Zavanella e ridisegna l’interno dell’impianto, salvaguardando la parte storica – muro esterno e Torre Maratona – risalente agli anni ’20. Ci sarà una nuova copertura totale delle gradinate, curve avvicinate al campo senza più pista di atletica e l’eliminazione del 75% della sovrastruttura esterna in ferro realizzata per i Mondiali del ’90. Saranno inseriti spazi commerciali sotto le curve. La capienza scenderà da 36.532 posti a 23.806. Il costo stimato è di 70/80 milioni.

Firenze

Quarantamila posti, spalti a circa sette metri dal campo e copertura con forma a fiore per evocare il giglio di Firenze. Sono questi alcuni dettagli del nuovo stadio che dovrebbe sorgere a Novoli. Il piano di riqualificazione urbana, per un costo complessivo di 420 milioni, prevede anche un centro commerciale, un hotel, un centro sportivo, il museo del club, un ristorante e spazi dedicati ad eventi e mostre. Il piano finanziario andrà presentato alla giunta entro il 31 dicembre 2017 Per la realizzazione del nuovo stadio «abbiamo perso tanti anni: oggi presentiamo il progetto operativo. Mi piacerebbe chiamare tutto questo Rinascimento viola», ha sottolineato il patron della società Andrea Della Valle. Il sindaco Dario Nardella ha spiegato: «Il terreno pubblico è stato concesso a titolo gratuito. Abbiamo già fatto una delibera di interesse pubblico a gennaio 2015 e una delibera che avvia la procedura per cambiare il piano urbanistico della zona». Depositato il progetto dovrà essere convocata una conferenza dei servizi, dopodiché ci sarà un bando pubblico. La prima pietra dello stadio dovrebbe essere posta nella seconda metà del 2019,i lavori dovrebbero durare due anni.

Atalanta

Lo stadio Azzurri d’Italia è già stato ristrutturato parzialmente con interventi costati 3,5 milioni. L’Atalanta si è occupata della Tribuna Centrale mentre il Comune di Bergamo si è fatto carico dell’impianto di illuminazione e delle nuove postazioni per i disabili. Ora l’Atalanta intende rilevarlo. Il bando per la vendita è pronto, con una base d’asta di 7,8 milioni. Una volta acquisita la proprietà la famiglia Percassi vuolte trasformarlo in un impianto all’inglese, arricchendolo con un Atalanta Store, bar, ristoranti e un museo. I lavori potrebbero iniziare nel 2018 e terminare nella stagione 2020/21. Per il cantiere occorreranno 30 milioni.

Frosinone

Spera di essere in Serie A nella stagione 2017-18 il Frosinone del presidente Maurizio Stirpe per debuttare nel nuovo stadio da 16mila posti in via di realizzazione. Con il nuovo stadio si punta a far crescere i ricavi della società del 20% in tre anni.