Pronte le istruzioni di Delrio per la pubblicazione dei bandi: addio Gazzetta con la piattaforma Anac

Decreto registrato dalla Corte dei Conti. Confermata, come previsto dal codice, la pubblicazione sui giornali. Guri solo per gli esiti dei lavori

Sono pronte le istruzioni del ministero delle Infrastrutture per la pubblicazione dei bandi di gara. Il decreto firmato dal ministro Graziano Delrio, in attuazione delle novità introdotte dal codice degli appalti, ha ottenuto anche la registrazione della Corte dei Conti ed è pronto per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Piattaforma Anac
Il decreto, composto di sei articoli, si allinea, naturalmente, alle indicazioni contenute nel nuovo codice che individuano nella piattaforma telematica che dovrà essere messa a punto dall’Autorità Anticorruzione lo snodo di pubblicazione di tutti i bandi di gara promossi dalle stazioni appaltanti italiane. La pubblicazione sulla piattaforma dovrà avvenire entro sei giorni dalla ricezione dei documenti da parte dell’Anac, riportando la data (di pubblicazione) dalla quale decorrono i termini di presentazione delle offerte. Entro due giorni dalla pubblicazione sulla piattaforma Anac i bandi dovranno essere pubblicati anche sul sito internet della stazione appaltante e rimanerci almeno fino alla data di scadenza (lo stesso principio vale anche per la piattaforma). I bandi dovranno essere inoltre pubblicati anche sulla piattaforma gestita dal Mit, anche per il tramite dei sistemi informatizzati regionali già esistenti.

A stabilire tempi e modalità di funzionamento della piattaforma sarà un atto dell’Autorità guidata da Raffaele Cantone. Il provvedimento, che dovrà essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale, dovrà graduare anche gli obblighi in base alle soglie di importo.

Bandi in Gazzetta Ufficiale
Con l’entrata in funzione della piattaforma Anac cadrà l’obbligo di pubblicare i bandi di gara in Gazzetta Ufficiale. L’obbligo resterà soltanto per gli avvisi di aggiudicazione relativi ai lavori. Fino a quel momento, però resta tutto più o meno come adesso. Nel dettaglio bandi e avvisi di importo superiore a cinquecentomila euro dovranno essere pubblicati nella serie speciale della Gazzetta Italiana. Sotto questa soglia invece basterà la pubblicazione nell’albo pretorio del comune sede dei lavori. Gli effetti giuridici decorrono dalle date di pubblicazione in gazzetta o nell’albo pretorio.

Bandi sui giornali
Al fine di garantire la massima trasparenza e diffusione dei bandi di gara, oltre che la partecipazione più ampia possibile delle imprese alle gare, il decreto conferma l’obbligo di pubblicazione di un estratto dei bandi sui quotidiani. Come ora, gli obblighi di pubblicazione cambiano in base all’importo dell’appalto.

Per lavori e concessioni di importo compreso tra 500mila e 5,2 milioni (soglia Ue) è prevista la pubblicazione per estratto su almeno un quotidiano nazionale e almeno un quotidiano a maggiore diffusione locale (l’ambito di riferimento è il territorio della provincia) del luogo di esecuzione dei contratti.

Per lavori, concessioni, servizi e forniture di importo superiore alle soglie Ue si passa ad almeno due quotidiani nazionali e due locali.

Avvisi di post-informazione
Anche gli avvisi di avvenuta aggiudicazione delle opere pubbliche seguono regole di pubblicazione graduate per importi. Per i lavori sopra la soglia Ue bisognerà dare l’informazione oltre che sulla piattaforma Anac anche sulla Gazzetta Italiana, dopo la pubblicazione in Gazzetta europea, e (dopo 12 giorni o 5 in caso di appalti urgenti) su almeno due quotidiani nazionali e due locali. Per i lavori tra 500mila e 5,22 milioni scatta l’obbligo di pubblicazione sulla piattaforma Anac e resta l’obbligo di pubblicazione sulla Guri, entro 30 giorni dalla data di aggiudicazione. Entro 5 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta, l’avviso deve essere pubblicato anche su almeno un quotidiano nazionale e uno locale. Sotto i 500mila euro l’esito deve essere pubblicato solo sull’albo pretorio del comune interessato dai lavori, sempre entro 30 giorni dall’aggiudicazione.

Spese di pubblicazione
A parte la pubblicazione sulla piattaforma Anac, che ai sensi del codice sarà gratuita, a pagare le spese di pubblicazione di bandi e avvisi saranno i vincitori delle gare, rimborsando le spese sostenute dalla stazione appaltante entro 60 giorni dall’aggiudicazione.

Una volta pubblicato in Gazzetta, il decreto del Mit con le nuove istruzioni per la pubblicazione dei bandi metterà fine al regime transitorio previsto dal decreto Milleproroghe, approvato a fine anno e ora all’esame del Parlamento per la conversione.