Terremoto, i primi quattro mesi di Errani: ricostruzione «pesante» e opere pubbliche ancora da avviare

Non è ancora a pieno regime l’attività degli uffici speciali per la ricostruzione

La ricostruzione post-sisma è ancora da avviare. E si allontana ogni volta che arrivano scosse di un certo rilievo, come accaduto il 26 e il 30 ottobre, e il 18 gennaio.Ad oggi è possibile – Appennini permettendo – avviare la riparazione di case e siti produttivi danneggiati in modo lieve o quasi. È anche possibile avviare la procedura per delocalizzare l’attività produttiva e riaccendere gli impianti. Ma la vera ricostruzione dei paesi e dei borghi distrutti o danneggiati non è ancora partita. I danni causati dalle repliche del sisma allungano i tempi del censimento del fabbisogno delle “casette”, a cura dei Comuni, e i relativi ordinativi, a cura della Protezione civile.

Se poi ci si mette anche il maltempo, si arriva alla “tempesta perfetta” di questi giorni, con la macchina dell’emergenza, guidata da Fabrizio Curcio, impegnata su vari fronti e l’attività della ricostruzione, affidata a Errani, ancora più rallentata di quanto già non lo sia. Tra il 10 novembre e il 16 gennaio il commissario alla ricostruzione ha firmato e pubblicato 14 provvedimenti attuativi, secondo le competenze e i poteri a lui attribuiti dal decreto legge terremoto (n.189/2016, pubblicato, nella sua conversione in legge, il 17 dicembre scorso in «Gazzetta»). Ogni ordinanza viene concordata con i quattro presidenti delle Regioni colpite (in qualità di vicecommissari) e relative strutture tecniche. Il testo viene poi sottoposto al controllo della Corte dei Conti prima di essere pubblicato sul sito della struttura commissariale e, successivamente, sulla «Gazzetta Ufficiale».

A parte il maltempo e l’incognita terremoto – sempre incombente – la ricostruzione post-sisma non è ancora iniziata perché la struttura tecnico-amministrativa che dovrà gestirla – cioè la rete locale degli uffici speciali della ricostruzione – non è ancora a pieno regime. La ricostruzione non è iniziata anche perché ancora mancano alcune importanti ordinanze, a cura del commissario alla ricostruzione Vasco Errani. Un provvedimento chiave è quello che dovrebbe essere definito in questi giorni di gennaio (per uscire nel mese successivo) e che riguarda la ricostruzione privata cosiddetta pesante, cioè quella degli immobili residenziali distrutti o gravemente danneggiati. Con questa ordinanza si comincia a entrare nel vivo della ricostruzione vera e propria, almeno per quanto riguarda i privati. Ancora più indietro è la ricostruzione pubblica, tutta da impostare.

Il primo segnale in questo senso è di pochi giorni fa. Si tratta dell’ordinanza n.14 del 16 gennaio, che individua una lista di 24 scuole da ricostruire integralmente. Si tratta per così dire di uno “stralcio dello stralcio” della ricostruzione pubblica, perché a questo primo elenco di strutture scolastiche seguiranno le liste di altre strutture, da realizzare con altre modalità e tipologie costruttive. Il tutto per assicurare il normale svolgimento dell’anno scolastico 2017-2018. In altre parole, la sfida di Errani è quella di allestire le aule entro settembre prossimo. Una di queste scuole sorgerà ad Amatrice, in un’area non lontana dai container allestiti a tempo record dalla Protezione civile di Trento a settembre scorso. Delle 24 scuole, 16 saranno realizzate nelle Marche, due in Abruzzo, una nel Lazio (Amatrice) e cinque in Umbria. Sono imposti tempi ultrarapidi per la progettazione (a cura di soggetti pubblici), le urbanizzazioni (che i comuni devono assicurare entro il 15 marzo) e i bandi di gara (a cura di Invitalia).

Tra i provvedimenti commissariali finora approvati e pubblicati ce ne sono alcuni di rilievo, come quello per la delocalizzazione delle aziende agricole (n.5 del 28 novembre), l’approvazione del prezzario unico interregionale (n.7 del 14 dicembre), il contributo agli interventi di riparazione (n.8 del 14 dicembre), la delocalizzazione “immediata e temporanea” delle attività economiche (n.9 del 14 dicembre). Nel nuovo anno sono arrivate le regole sull’elenco speciale per i progettisti e le limitazioni (derogabili) all’accumulo di incarichi (n.12 del 9 gennaio), le procedure e le modalità per la riparazione e la ricostruzione dei danni gravi subiti dalle imprese (n. 13 del 9 gennaio). Fino al primo tassello del piano scuole, con l’ordinanza n.14 del 16 gennaio, già citata.