Torino-Lione: appalti per 870 milioni già nel 2017, maxi-lotti per 3,5 miliardi nel 2018


La fetta più consistente degli appalti (se si prende in esame, come criterio, il valore della commessa) andrà in gara il prossimo anno: fra il primo e il terzo trimestre del 2018 sono attesi bandi per un importo complessivo che va dai 3,3 ai 3,9 miliardi relativi ad alcune maxi opere, fra cui lo scavo di gran parte del tunnel di base.
Di importo minore (ma maggiori nel numero) le gare che arriveranno al traguardo già entro il 2017: appalti per un ammontare massimo stimato poco sopra gli 870 milioni e per affidamenti che vanno dalla direzione lavori dei singoli lotti al coordinamento per la sicurezza fino alla realizzazione di opere accessorie al cantiere principale. Il resto sarà bandito nel 2019 (con una coda fino al 2022, per ciò che riguarda le sole opere della piana di Susa, dove il progetto è in via di revisione, per rispondere a una prescrizione del Cipe rivolta a garantire l’ordine pubblico durante l’esecuzione dei lavori).

Analizzando i macro numeri, sono 81 i bandi di gara in arrivo, articolati in 12 cantieri operativi (cioè macro-lotti) tra Italia e Francia per la realizzazione della sezione transfrontaliera della linea ferroviaria. Riguarderanno più di 20mila imprese e 8mila lavoratori, diretti e indiretti: fra il 2017 e il 2019 saranno sottoscritti contratti per oltre 5,5 miliardi (il resto sarà messo in gara dopo il 2019). In particolare, 45 bandi riguardano lavorazioni civili (19 di queste sono sotto soglia) e 36 attività di ingegneria.

Ricordiamo che la sezione transfrontaliera della Torino-Lione si articola su un percorso di 65 chilometri (di cui 45 corrono in Francia e l’89% è in galleria): il costo totale previsto è di 8,6 miliardi, coperti al 40% dai fondi in arrivo dalla Comunità Europea.

La logica, che ha guidato Telt nel predisporre il planning, è rivolta a massimizzare le ricadute per il territorio, pur restando entro il confine delle regole sulla concorrenza fissate a livello comunitario. «Normalmente, le piccole e medie imprese dei territori interessati da grandi opere hanno come loro orizzonte di attesa i soli lavori in subappalto – ha spiegato Mario Virano, direttore generale di TELT –. Al contrario, la nostra decisione è stata quella di attivare una tornata di bandi di pezzatura medio piccola, fino a 50 milioni, molto interessanti per le Pmi. Inoltre, la Torino-Lione dovrà essere intesa come una grande occasione di formazione per l’intero sistema economico locale. Per le maestranze, che saranno affiancate nell’imparare le lavorazioni necessarie a far fronte a un grande cantiere e per i professionisti, compresi quelli che si stanno specializzando nelle nostre università e che avranno l’opportunità di acquisire competenze uniche, per competere successivamente sul mercato internazionale».

Non è previsto, per la Torino-Lione, alcun General Contractor, ruolo che è già svolto dalla società promotrice: quasi tutte le gare saranno emesse a partire dal progetto definitivo e toccherà alle imprese vincitrici elaborare l’esecutivo con relative varianti tecniche. I primi avvisi di gara per la Torino-Lione sono attesi entro l’estate: per le società e le imprese interessate, i bandi dovranno essere ricercati o sul sito del promotore o in Gazzetta ufficiale alla voce Francia, visto che Telt segue, ai fini del diritto, quello francese. Sono, nel frattempo, già in corso le gare per l’affidamento della progettazione: la principale di queste, per un valore a base d’asta di 100 milioni, riguarda i principali tre lotti lato Francia. «Si partirà – spiega Maurizio Bufalini, direttore tecnico di Telt – mandando in gara opere come, sul lato Italia, lo svincolo autostradale verso Chiomonte o i lavori di ricollocazione dell’autoporto di Susa. Lato Francia, fra le prime opere in gara andrà la parte relativa all’esecuzione dei pozzi di Avrieux».

In forza della recente manovra finanziaria (articolo 47 comma 9 del DL 24 aprile 2017, n. 50), Telt potrà procedere arrivando fino alla fase di aggiudicazione dei bandi, nonostante a livello procedurale manchi ancora un via libera del Cipe alla relazione (attualmente al vaglio del Ministero delle Infrastrutture) per lo spacchettamento in lotti dell’infrastruttura (in attuazione dell’articolo 2 della legge 191/2009, che ha introdotto in Italia la possibilità di procedere per lotti costruttivi per le grandi infrastrutture, da attivare in funzione delle disponibilità finanziarie). «Per ciò che riguarda il finanziamento della Torino-Lione – ha precisato Virano su circa 2,9 miliardi a carico dell’Italia ne sono già stati accantonati circa 2,5, con l’eccezione di uno storno di circa 350 milioni, che sono stati utilizzati per una serie di emergenze e saranno però al più presto reintegrati». Le quote di cofinanziamento comunitario saranno stanziate sulla reale necessità di spesa: condizione che, peraltro, obbligherà Telt a spendere circa 2 miliardi entro il 2019.